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Il Succo di Melagrana nel controllo degli indici di infiammazione cronica silente

Mauro MicelibyMauro Miceli
28 Dicembre 2020
in Nutraceutica
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Il Succo di Melagrana nel controllo degli indici di  infiammazione cronica silente
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I frutti dell’albero di melograno, ovvero le melograne, erano già noti per le loro proprietà salutistiche fin dai tempi dell’antica Roma ma solo negli ultimi due decenni gli studi hanno potuto confermarne le attività biologiche e le proprietà terapeutiche. La caratteristica principale della melograna è l’elevato contenuto di flavonoidi che lo rendono uno dei frutti più ricchi di antiossidanti che si trovano in natura. Il succo di melograno si ottiene attraverso la spremitura a freddo dei semi schiacciati di questo gustoso frutto colto durante la stagione autunnale; il succo è un autentico concentrato di antiossidanti, in virtù di studi che hanno dimostrato come il suo contenuto di flavonoidi supera addirittura di almeno tre volte quello relativo al tè verde o del vino rosso. Inoltre, a livello di contenuto vitaminico un bicchiere di succo di melagrana contiene quasi la metà del fabbisogno quotidiano di vitamina C, oltre ad essere particolarmente ricco di altre vitamine quali i carotenoidi, precursori della A, la vitamina E e l’acido folico, mentre fra i minerali spicca l’ottimo contenuto in potassio che lo rende una bevanda molto utile per tenere la pressione sanguigna sotto controllo.

Studi sperimentali avevano evidenziato come il succo di melagrana, bevuto regolarmente, agirebbe come un protettivo naturale del sistema cardiovascolare in quanto la sua assunzione favorirebbe la vasodilatazione arteriosa contribuendo ad abbassare la pressione sanguigna. Altri studi eseguiti nell’animale sperimentale avevano dimostrato un effetto inibitorio dei flavonoidi contenuti nel succo verso la formazione di placche aterosclerotiche con riduzione dell’ispessimento delle arterie, ipotizzandone un ruolo preventivo contro l’ostruzione dei vasi sanguigni, arteriosi in primis, con relativa diminuzione del rischio di infarti ed ictus. 

Un interessante studio si è proposto di indagare l’effetto simultaneo del succo di melagrana sui componenti della sindrome metabolica, tra cui la proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP) come indice infiammatorio e indici del profilo glicemico e lipidico nei pazienti con sindrome metabolica. In uno studio crossover a doppio cieco individui affetti da tale sindrome hanno ricevuto una dose giornaliera di succo di melagrana pari a 500 ml per un periodo di una settimana. Dopo una settimana di “lavaggio” (tecnicamente washout, termine attribuito alla completa scomparsa di una sostanza presente in circolo) tutti i partecipanti all’indagine hanno quindi ricevuto un placebo per una settimana. I risultati emersi hanno indicato che, rispetto al placebo, il succo di melograno era più efficace nel ridurre la pressione sanguigna sia sistolica che diastolica, come pure la hs-CRP, mentre il profilo lipidico, la glicemia e l’insulina nel sangue a digiuno non hanno mostrato differenze significative.

Il diabete è una malattia metabolica che provoca l’aumento della concentrazione di citochine a livello circolatorio, quali l’interleuchina-6 (IL-6), come conseguenza dell’infiammazione sistemica di basso grado. In un altro studio clinico randomizzato a doppio cieco gli autori si sono proposti di determinare gli effetti del consumo di succo di melagrana sui markers di infiammazione nei pazienti con diabete di tipo 2 (T2D). I marcatori biochimici, inclusi il glucosio plasmatico e l’insulina a digiuno, e i marcatori infiammatori sono stati analizzati sui campioni di sangue di base e su quelli di follow-up. Dopo 12 settimane di intervento, nel gruppo che aveva assunto il succo la proteina C-reattiva plasmatica (hs-CRP) e la interleuchina-6 erano diminuiti significativamente del 32% e 30% rispettivamente. Anche in tal caso si confermava che il consumo di succo di melagrana da parte di pazienti con T2D non influenzava il glucosio e l’insulina a digiuno, come pure l’indice di resistenza all’insulina (HOMA-IR). Si confermava quindi come il consumo del succo di questo frutto possa avere un significativo effetto antinfiammatorio nei pazienti con T2D, pur non influenzandone gli indici strettamente biochimici.

Bibliografia

Effects of Pomegranate Juice on Cardiovascular Risk Factors in Patients with Metabolic Syndrome: a Double-Blinded, Randomized Crossover Controlled Trial. Moazzen H, Alizadeh M. Plant Foods Hum Nutr. 2017 Jun;72(2):126-133

Effects of pomegranate juice consumption on inflammatory markers in patients with type 2 diabetes: A randomized, placebo-controlled trial.  Sohrab G1, Nasrollahzadeh J1, Zand H2, Amiri Z2, Tohidi M3, Kimiagar M1. J Res Med Sci. 2014 Mar;19(3):215-20.

Effects of pomegranate juice consumption on oxidative stress in patients with type 2 diabetes: a single-blind, randomized clinical trial. Sohrab G, Ebrahimof S, Sotoudeh G, Neyestani TR, Angoorani P, Hedayati M, Siasi F. Int J Food Sci Nutr. 2017 Mar;68(2):249-255.

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