Figli E Sport Straordinaria Risorsa

Se è vero – com’è vero – che per la moderna medicina preventiva l’attività sportiva è centrale per uno stile di vita fondato sullo sviluppo armonico del proprio corpo e la preservazione di uno stato di salute ottimale, invitando anche i più scettici ad abbonarsi in palestra, risulta evidente che il vero futuro della prevenzione passa per la risorsa più sensibile di cui la società dispone: i nostri figli.

In molti paesi d’Oltreoceano, così come in alcuni europei, dove da sempre esiste una solida cultura sportiva, la qualità delle scelte sul piano della preparazione atletica e della formazione dei piccoli riflette quasi totalmente l’alto tasso di professionalità delle categorie senior.

Eppure in Italia solo alcune società sportive di nota fama si avvalgono di un team di professionisti adeguato alle esigenze dei ragazzi (società che spesso utilizzano criteri di selezione obsoleti e mortificanti per i bambini) e del resto i genitori devono scontrarsi con la desolazione di un mondo sportivo dove pochi fondi e una formazione quasi del tutto teorica non bastano a fornire un servizio opportuno a chi vorrebbe solo accompagnare il proprio figlio ad un allenamento con la ragionevole certezza di lasciarlo a persone consapevoli dello strumento delicatissimo che hanno tra le mani.

E’ inoltre di estrema attualità la crisi che il campo da gioco/palestra/piscina sta attraversando in un periodo storico dove tecnologie ordinarie e disponibili in ogni frangente relegano i ragazzi al bisogno di coltivare la propria vita “virtuale” mostrando disinteresse verso il confronto fisico con l’ambiente e soprattutto con gli altri e presentando casi limite di totale inconsapevolezza personale (è frequente nelle scuole elementari trovare bambini incapaci d’allacciarsi le scarpe).

Non potrò certamente fornire in poche righe una soluzione univoca alla questione; quello che posso fare d’altra parte è consegnare ai genitori all’ascolto un breve manuale dei “diritti” che questi possono vantare nei confronti dello staff tecnico cui hanno destinato i propri figli, e in chiusura rispondere a quella che è forse la domanda più comune ed evidentemente il problema più caro al genitore di oggi, ovvero quanto e come l’attività sportiva possa influire sullo sviluppo (in particolare somatico) dei ragazzi e quali siano eventualmente gli sport da preferire.

Volendo essere intellettualmente onesto parrà chiaro ai più un riferimento preponderante agli sport di squadra rispetto a quelli individuali, il che non deriva da una preferenza, ma da un obbligo formale, in quanto generalizzare comporta sempre dei limiti che cercheremo di contenere abbracciando una maggior utenza (evidentemente nel nostro paese gli sport di squadra) ma, e questo quale praticante anche di arti marziali, non vorrò certamente escludere dal discorso le discipline minori, che anzi onestamente ho molto a cuore.

FORMAZIONE DI BASE 4-7 ANNI

Si tratta del primo approccio che vostro figlio avrà con la pratica sportiva, momento che in realtà dovrebbe avere carattere esclusivamente ludico. La multilateralità, in questo caso di tipo estensivo, la polisportività, perché saranno le attitudini del bambino a scegliere lo sport e non viceversa, e la variabilità la fanno da padrone.

L’obiettivo del tecnico attraverso l’approccio sottolineato in precedenza è quello di sviluppare le discriminazioni senso-percettive del bambino, e in particolare: quelle visive di ordine spazio temporale e di ordine geometrico, quelle vestibolari, le propriocettive e le enterocettive, le tattili generali e quelle specifiche.

É anche il momento in cui introdurre gli schemi motori di base per ottenere in futuro un’ottima coordinazione dinamica generale e gli schemi posturali legati al movimento di parti o di segmenti del corpo che sfruttano la straordinaria mobilità articolare di quest’età (è lavorando costantemente fin da questo momento che i monaci Shaolin ottengono da adulti quella flessibilità sovrumana per cui sono noti).

Aggiungo anche che un piccolo approccio alla tecnica individuale dopo i 6 anni può essere utile.

Consigli tecnici: fateli divertire, non imponete loro un gioco in particolare, fondamentali gli approcci al nuoto e alla ginnastica di base.

ALLENAMENTO DI BASE 7-10 ANNI

É la fase del massimo sviluppo delle capacità coordinative, quella in cui si promuove realmente il talento individuale, e in cui è necessario sviluppare i prerequisiti funzionali alla successiva specializzazione (es. per i calciatori rapidità e velocità per mezzo di staffette), si apprendono i cosiddetti “fondamentali” tecnici e si cominciano ad introdurre, senza creare disagi, ma con metodo, le prime vere competizioni.

Consigli tecnici: affiancare uno sport con la palla, unico vero strumento in grado di sviluppare la propria motricità, ad uno a più alta componente atletica (la scelta del nuoto rimane vincente). Da questo momento in avanti, fino all’ultima fase che descriveremo, assicurarsi che ogni allenamento preveda uno schema che inizi da una sezione globale – passando per una analitica – per poi tornare alla globale con eventuali giochi o partite, diffidare dunque di approcci molto differenti.

 

ALLENAMENTO DI COSTRUZIONE 10-12 ANNI

Si inizia la fase “giovanile”, diventa dunque preferibile individuare specificamente uno sport sia per dare la possibilità al vostro bambino/a di togliersi qualche soddisfazione in futuro sia perché da qui in avanti la specificità creerà squilibri tra i praticanti e i novizi, e sebbene si tratti di scelte personali a nessun bambino piace distinguersi in negativo, questione che può pregiudicare non poco le capacità relazionali da adolescente.

Questa fase si suddivide convenzionalmente in due ambiti:

1. la formazione generale di base, con contenuti e metodi generali, ampia base di movimento e acquisizione di abilità tecniche;

2. l’allenamento di costruzione, con attività orientate verso lo sport prescelto e il principio di una specializzazione, oltreché la creazione dei presupposti fisici per l’allenamento di alto livello attraverso un graduale aumento di parametri quali il volume e l’intensità del carico (appena accennata quest’ultima, ma ne parleremo in seguito).

Si passa dalle cosiddette “capacità” alle “abilità” motorie, introducendo pressioni spaziali e temporali per il corretto sviluppo dei fondamentali, e si inizia a parlare di “forza” per la prima volta (beninteso in un programma ideale).

Consigli tecnici: è la fase cruciale, termina lo svezzamento e si passa alla prima vera scelta importante nel futuro sportivo del vostro bambino/a. La scelta non deve essere determinata dai desideri irragionevoli del genitore (es. l’obbligo per il figlio maschio di giocare a calcio o basket se è palesemente scoordinato), ma dai desideri del figlio/a che il genitore può indirizzare in un solo modo che si possa definire accettabile, ovvero mostrandogli le sue reali attitudini e promuovendo un’attività per la quale il piccolo sia portato.

 

ALLENAMENTO DI TRANSIZIONE 12-14 ANNI

Corrisponde fisicamente alla pubertà e come quest’ultima è di estrema delicatezza, considerando inoltre che la “vita sportiva” di vostro figlio/a anticipa sempre la corrispondente fase di vita sociale, motivo per il quale è in questo biennio che, dovendo definire l’identità del giovane atleta (il ruolo in squadra o il futuro nelle competizioni individuali) si compiono gli errori più grossolani e spesso irreparabili, come la scelta di alcuni sulla sola base del precoce sviluppo fisico (mito da sfatare e inaccettabile da parte del genitore nei confronti della società sportiva in quanto i migliori club a livello mondiale distinguono i loro atleti sulla base delle reali capacità individuali in senso strettamente sportivo, riconosciute e promosse dai tecnici tempestivamente e solo in seconda battuta ne accompagnano lo sviluppo fisico al meglio delle possibilità genetiche, perché le capacità atletiche richiedono tempistiche molto più lunghe per trovare un’espressione eccellente… Così non fosse avremmo perso la maggior parte dei migliori atleti degli ultimi 25 anni).

Si supera quindi la fase “giovanile” in vista dell’allenamento di alto livello attraverso varie metodologie, in particolare l’aumento della capacità di carico con dinamica marcata tra carico e recupero (lasciatemi dire un’utopia nella maggior parte dei centri sportivi), la periodizzazione multipla e l’aumento delle gare, l’analisi di gara e alcuni test.

Si parla per la prima volta di tattica individuale e collettiva, si distinguono fasi di gioco complesse e si gioca su aspetti condizionali quali forza e resistenza SENZA sovraccarichi.

Consigli tecnici: non accettate un livello di intensità simil-professionale (allenamenti troppo frequenti e sedute strazianti),vostro figlio/a a quest’età ha ben altre priorità nella vita e non si tratterebbe dell’approccio fisiologicamente corretto nemmeno se tra le mani si avesse un potenziale campione, perché si rischia di “bruciarlo” compromettendone la crescita.

Controllate la sua alimentazione e non pretendete risultati irreali, è ancora troppo piccolo per sopportare qualsiasi genere di stress.

 

ALLENAMENTO DI ALTO LIVELLO 14-16 ANNI

Si inizia a fare sul serio, la competizione prende forma e si traccia una linea definitiva tra chi continuerà ad allenarsi per diletto (interrompendosi in vista dell’università il più delle volte) e chi invece si porrà degli obiettivi (discorso a parte coloro che si costruiranno una carriera, un campione di popolazione talmente esiguo a livello statistico da risultare irrilevante).

Gli obiettivi sono l’avviamento alle massime prestazioni individuali, portando i parametri di intensità e volume a livello ottimale, il perfezionamento e lo sviluppo delle tecniche sportive fino alla più ampia disponibilità e infine il mantenimento della massima capacità individuale di prestazione per un periodo di tempo il più lungo possibile.

Il tutto si esprimerà con adattamento e trasformazione della tecnica in regime di velocità con pressioni spazio temporali e con l’individualizzazione della tattica, la specializzazione del ruolo se in una squadra e l’educazione della forza con carichi ad personam.

Consigli tecnici: come descritto, esistono linee guida anche per questa fase, ma personalmente la reputo molto variabile. Se prendiamo un campione di quattordicenni dalla stessa classe scolastica noteremo differenze sostanziali, nell’anticipo o nel ritardo della crescita, che rendono impossibile generalizzare.

Di sicuro è qui che il mestiere di preparatore atletico ha le maggiori responsabilità, avendo uno strumento dalle potenzialità smisurate ma considerevolmente fragile e fisicamente immaturo come un adolescente in erba.

É un’età tuttavia dove i ragazzi/e hanno una certa autonomia per quel che riguarda lo sport, si presume infatti lo pratichino da molto tempo, e saranno in linea di massima capaci di scegliere per sé. Attenzione a rabbia e frustrazione, che in genere a questa età si sfogano proprio nell’attività sportiva con comportamenti aggressivi e scorretti: in poche parole laddove manca la comunicazione osservate vostro figlio/a durante una competizione sportiva e capirete molto se non della sua sfera intima, quantomeno del suo stato d’animo generale.

Finita questa fase – intorno ai 16-17 anni – sarà il momento della prima vera esamina della realtà, troppo presto per dire chi vostro figlio/a sarà nel suo futuro, ma non per quanto riguarda il futuro sportivo, il quale sarà ragionevolmente scritto.

Una sola cosa non bisogna dimenticare, indipendentemente dall’esito: lo sport è un compagno di vita, che regala ricordi, emozioni, amicizie, sicurezza, carattere, disciplina e un mare di SALUTE!

Il professionismo? Un miraggio per i più, con tutte le controindicazioni del caso (il post carriera deprimente e l’esaurimento fisico anticipato, oltreché una quasi obbligata trascuratezza intellettuale derivante dall’impegno professionale e che preclude carriere altrettanto soddisfacenti e ben più longeve) che non deve in alcun modo distrarre dal bene più grande che si ottiene dalla corretta pratica sportiva vita natural durante.

 

Continua…

 

Puoi scrivere al Dr. Gianmaria Zazzaroni a gmzazzaroni@gmail.com

 

Photo Credits psicologidibase.it, dreamstime.com, Nike, academiyati.com, livestrong.com

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