È inutile dire: “Faccio terapia complemetare” senza sapere come essa agisca.
Polifenoli
Lo sviluppo del cancro è un processo in più fasi che implica l’iniziazione, la promozione e la progressione discariocinetica.
I polifenoli alimentari possono influenzare e modulare molteplici processi biochimici e percorsi coinvolti nella carcinogenesi. Possono inoltre agire come modificatori della risposta biologica supportando la funzione del sistema immunitario, oltre a proteggere le cellule viventi dai danni causati dai radicali liberi.
Sebbene i polifenoli nella frutta e nella verdura siano ampiamente implicati nella prevenzione del cancro, pochi effetti protettivi dei singoli composti sono stati confermati negli studi clinici a causa delle differenze nel dosaggio, nella tempistica metabolica e per causa di altri fattori confondenti.
Diversi meccanismi di prevenzione del cancro sono stati identificati come influenzati dai polifenoli, compresa la prevenzione dell’ossidazione, la detossificazione degli xenobiotici, l’induzione dell’apoptosi, così come l’attività estrogenica/anti-estrogenica, gli effetti stimolanti sulla funzione del sistema immunitario, le proprietà anti-infiammatorie e i loro effetti sul sistema di segnalazione cellulare.
Tra questi vi sono effetti su fattori nucleari, come NF-κB o attivatore proteico 1 (AP-1), che svolgono un ruolo centrale nelle cascate di segnalazione cellulare, regolano la trascrizione del DNA, l’espressione genica in risposta a diversi stimoli, proliferazione cellulare e sopravvivenza.
La maggior parte delle indagini sono state condotte con singoli polifenoli al fine di aumentare la comprensione dei meccanismi biologici e cellulari della loro efficacia antitumorale. Tuttavia, gli effetti finali di questi composti sono in gran parte influenzati dalle loro interazioni con altri componenti naturali, sia a livello cellulare che a livello di organi.
Questi aspetti sono stati raramente valutati e studiati.
Di seguito discuterò degli studi chiave che esaltano gli effetti anti-cancro dei singoli polifenoli, nonché la loro efficacia se usati in varie combinazioni.
Curcumina
Questo principio attivo estratto dal rizoma della curcuma è noto per le sue proprietà anti-ossidanti e per i molti benefici per la salute umana. È stato dimostrato in diversi modelli di cancro che la curcumina può inibire la proliferazione cellulare e l’angiogenesi, la progressione del ciclo cellulare, il blocco nelle cellule tumorali e indurre l’apoptosi.
È stata dimostrata l’inibizione della crescita del tumore a cellule di glioma xenoinnesto mediante curcumina. Oltre alla modulazione della proliferazione delle cellule tumorali, dell’angiogenesi e dell’apoptosi, la curcumina può influenzare l’invasività del cancro e la sua metastatizzazione.
L’efficacia anticancro della curcumina può coinvolgere una discreta varietà di meccanismi. Lo studio del carcinoma pancreatico in topi nudi ha dimostrato che la curcumina può sopprimere la proliferazione inibendo i prodotti del gene regolato da molteplici cascate enzimatiche.
L’impiego di modelli di cancro polmonare, indica che la curcumina influenza i meccanismi che comportano l’inibizione del trasduttore del segnale e l’attivazione dei percorsi STAT3 di trascrizione, nonché le metalloproteinasi della matrice e il VEGF.
Gli effetti anti-tumorali della curcumina possono anche essere dovuti alle sue interazioni con il metabolismo dell’arachidonato e alle proprietà anti-angiogeniche in vivo. Alcuni studi indicano che la curcumina interagisce con i recettori della vitamina D, il che spiegherebbe le sue proprietà preventive contro il cancro del colon dove la vitamina D ha forti effetti anti-cancro. La curcumina sembra funzionare in sinergia con gli isoflavoni nella soppressione della produzione di antigene prostatico specifico (PSA) nelle cellule della prostata.
La curcumina, da sola o in combinazione con altri agenti, ha dimostrato un potenziale contro vari tumori, tra cui il colon-retto, il pancreas, la mammella, la prostata, il polmone, il mieloma multiplo e il carcinoma a cellule squamose della testa e del collo.
Nel complesso la chemioprevenzione e gli effetti antitumorali della curcumina sono multimodali e molto articolati.
Quercetina
Gli effetti preventivi del cancro da parte della quercetina comprendono l’induzione dell’arresto del ciclo cellulare, l’apoptosi e le funzioni antiossidanti. L’induzione dell’apoptosi da parte della quercetina nelle cellule tumorali durante diverse fasi del ciclo cellulare senza influenzare le cellule normali è stata documentata in vari tumori in vivo e in vitro.
È stato riportato che la quercetina riduce sia il rischio che la progressione del cancro attraverso l’attività di scavenging dei radicali liberi. Protegge le cellule dallo stress ossidativo, dall’infiammazione e dal danno al DNA grazie alle sue proprietà antiossidanti e modula la crescita di molte linee cellulari tumorali bloccando la progressione del ciclo cellulare e la proliferazione delle cellule tumorali e inducendo l’apoptosi.
La quercetina ha fornito protezione contro lo sviluppo del cancro del fegato nei ratti iniettati con un induttore del cancro. L’iniezione di quercetina direttamente nei tumori della mammella ha portato ad una significativa riduzione della loro massa.
Studi epidemiologici riportano che l’assunzione di alimenti ricchi di quercetina ha ridotto il rischio di cancro gastrico del 43% e del cancro del colon del 32%. Il consumo di quercetina è stato anche segnalato capace di ridurre il rischio di cancro del polmone del 51% e persino nei forti fumatori del 65%.
La somministrazione endovenosa di quercetina in pazienti con diversi tipi di cancro ha dimostrato una diminuita attività dell’enzima tirosina chinasi, un enzima necessario per la crescita del tumore, in 9 su 11 pazienti.
C’è un interesse crescente nell’esplorare interazioni sinergiche della quercetina con i chemioterapici standard. Studi in vitro e in vivo hanno dimostrato che la quercetina può potenziare l’efficacia dei farmaci allopatici migliorandone la biodisponibilità e l’accumulo e sensibilizzando le cellule cancerogene a questi chemioterapici.
Dal punto di vista clinico, tale atteggiamento strategico consentirebbe una riduzione della dose di farmaci tossici, alleviando così i loro gravi effetti collaterali.
Sulforafano e Indolo 3 Carbinolo
Le verdure crocifere del genere brassica: broccoli, cavoli, cavolfiori e altri contengono un certo numero di sostanze nutritive e fitochimiche con proprietà preventive del cancro, tra cui carotenoidi, clorofilla e fibre.
La loro caratteristica anticancro unica è quella di essere una fonte di grandi quantità di composti naturali contenenti zolfo noti come glucosinolati. Dopo l’idrolisi formano isotiocianati bioattivi e indolo-3-carbinolo.
Nel 2011 oltre 132 glucosinolati con i loro unici prodotti di idrolisi erano stati identificati nelle piante. Prove epidemiologiche suggeriscono che un’elevata assunzione di verdure crocifere può ridurre il rischio di alcuni tumori, inclusi tumori del colon e del polmone. Numerosi studi in vitro e in vivo suggeriscono che i composti alimentari delle piante crocifere possono avere potenti proprietà chemiopreventive agendo attraverso diversi meccanismi molecolari .
Molti trials che hanno dimostrato che le verdure crocifere possono aiutare a prevenire l’insorgenza e inibire la progressione di cancri del colon, della mammella, della prostata, della tiroide, della cervice e di altri.
È stato dimostrato che i componenti crucifili bioattivi possono facilitare la disintossicazione e l’escrezione di agenti cancerogeni, proteggere dallo stress ossidativo, inibire la proliferazione delle cellule tumorali e aumentare l’apoptosi, con conseguente inibizione della crescita del tumore.
Resveratrolo
Il resveratrolo ha dimostrato di essere efficace nella prevenzione di tutti gli stadi dello sviluppo del cancro. La sua efficacia è stata dimostrata nella maggior parte dei tumori, comprese le linee cellulari di cancro della prostata, della mammella, dello stomaco, del colon, del polmone, della tiroide e del pancreas.
Il resveratrolo può influenzare la carcinogenesi modulando le vie di trasduzione del segnale che controllano la divisione cellulare e la crescita, l’apoptosi, l’infiammazione, l’angiogenesi e la metastatizzazione. In vivo il resveratrolo ha dimostrato efficacia nella prevenzione e nel trattamento dei tumori della pelle, dell’esofago, dell’intestino e del colon.
Sono stati suggeriti vari meccanismi cellulari anti-cancro percorsi dal resveratrolo, tra cui l’inibizione dell’angiogenesi, della formazione di metastasi e l’ induzione dell’apoptosi. Il resveratrolo studiato in volontari sani ha dimostrato di essere molto ben tollerato e capace di modulare i sistemi enzimatici coinvolti nell’attivazione e nella disintossicazione dall’agente carcinogeno.
Il resveratrolo ha un promettente potenziale anticancro, ma, a causa della sua scarsa biodisponibilità, la migliore efficacia è stata dimostrata come limitata ai tumori con i quali può entrare in contatto diretto (ad esempio, tumori della pelle o cancri del tratto gastrointestinale).
Catechine da tè verde
L’estratto di tè verde, ricco di catechine, è stato sottoposto a numerosi studi e ha dimostrato di modulare la crescita delle cellule tumorali, le metastasi, l’angiogenesi e altri aspetti della progressione del cancro influenzando diversi meccanismi.
Le quattro principali catechine del tè sono l’epicatechina (EC), l’epicatechina-3-gallato (ECG), l’epigallocatechina (EGC) e l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG). È stato dimostrato che tre di queste catechine, EGCG, EGC ed ECG, hanno attività preventiva antitumorale e che la loro combinazione ha un effetto sinergico sulle cellule di cancro alla prostata PC-9, inducendo apoptosi e inibendo la proliferazione.
La più studiata di tutte le catechine del tè verde in relazione al cancro è l’EGCG, che si trova alla più alta concentrazione nel tè verde (10% -15%). L’EGCG ha indotto potente apoptosi e crescita cellulare soppressa in vitro modulando l’espressione delle proteine regolatrici del ciclo cellulare, attivando le caspasi killer e sopprimendo l’attivazione di NF-KB.
Sono stati dimostrati gli effetti anti-proliferativi e pro-apoptotici dell’EGCG nelle cellule HTLV-1-positive e -negative. È stato riportato che EGCG controlla e promuove la riparazione del DNA dipendente da interleukin-23, migliora le attività citotossiche delle cellule T e blocca lo sviluppo del cancro inibendo le vie di trasduzione del segnale cancerogeno.
In uno studio condotto su oltre 8000 individui, il consumo giornaliero di tè verde ha mostrato un esordio molto tardivo del cancro; inoltre, i pazienti con carcinoma mammario hanno presentato un tasso di recidiva più basso e una remissione più lunga.Un altro studio clinico ha rilevato che l’ingestione orale di EGCG (200 mg per os) per 12 settimane è stata efficace nei pazienti con lesioni cervicali con infezione da virus del papilloma umano.
Mentre l’EGCG è la catechina più studiata nel cancro, lo studio in vitro su cellule di adenocarcinoma duttale del pancreas umano ha mostrato che due catechine minori di tè verde, ECG e EG, avevano effetti anti-proliferativi e anti-infiammatori molto più forti, inclusa l’inibizione di NF-kappaB, IL-8 e uPA, rispetto a EGCG.
L’epigallocatechina gallato (EGCG) ha una scarsa biodisponibilità nei ratti e nell’uomo a causa dell’ossidazione e del suo metabolismo. Interazioni specifiche con altri composti polifenolici possono modulare la sua efficacia metabolica.
Uno studio ha dimostrato che l’estratto di tè verde, consumato insieme alla cipolla che è ricca di quercetina, può aumentare significativamente la biodisponibilità dell’EGCG nell’uomo. Questo effetto è stato dimostrato dalla capacità della quercetina di interessare l’EGCG diminuendone la metilazione.
Le interazioni tra la quercetina e l’EGCG hanno portato ad un aumento degli effetti anti-proliferativi dell’EGCG nelle cellule di cancro alla prostata androgeno-dipendenti e androgeno-indipendenti.
Una corretta selezione dei composti e delle loro combinazioni è importante per ottenere l’effetto biologico desiderato.
Affidatevi solo a un medico esperto!
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