Con il suo sapore dolce, il delicato colore pallido e la sua reputazione (immeritata) di alimento con “scarso valore nutritivo”, il sedano potrebbe essere invece il Clark Kent del reparto prodotti ortofrutticoli.
Questo ortaggio sottovalutato è un supereroe nutrizionale che sta appena iniziando a vincere la sua causa di rivalutazione formale.
Non solo il sedano è ricco di vitamine essenziali, minerali e fibra alimentare, ma i ricercatori lo stanno accreditando come impressionante arma anti cancro.
Anche se il sedano è ricco di molti composti benefici, il suo principale costituente attivo nella lotta contro il cancro è un flavonoide antiossidante chiamato apigenina, molecola dotata di potenti effetti chemopreventivi.
L’apigenina è in grado di inibire l’inizio, la progressione e le metastasi dei tumori. L’apigenina combatte il cancro in ogni fase secondo molteplici meccanismi di azione.
Questa versatilità è importante perché può aiutare a superare le variazioni genetiche naturali che rendono alcuni pazienti non in grado di trarre vantaggio da un singolo composto di chemioprevenzione. L’apigenina impedisce e sopprime il cancro secondo varie modalità.
L’angiogenesi, ovvero la crescita di nuovi vasi sanguigni per nutrire i tumori, è un processo importante nella proliferazione del cancro.
L’apigenina inibisce l’angiogenesi, privando così i tumori di sangue, ossigeno e sostanze nutritive di cui hanno bisogno per sopravvivere. L’apigenina ha contribuito ad affamare e condurre a morte cellule umane di cancro del pancreas privandole di glucosio, fonte metabolica necessaria per alimentare la crescita dilagante di ogni tipo di cancro.
L’apigenina interferisce anche con i segnali molecolari, diminuendo la produzione di sostanze chimiche necessarie alle cellule tumorali per riprodursi e proteggersi dall’aggressione dei chemioterapici.
In uno studio del 2008 pubblicato nella rivista Carcinogenesis, l’apigenina ha inibito l’espressione di FAK, una proteina essenziale per abbattere e invadere i tessuti sani, inibendo così la formazione delle metastasi delle cellule tumorali ovariche umane.
L’apigenina protegge le cellule pancreatiche dal danno infiammatorio capace di provocare cancro indotto dalla citochina NF-kB.
L’apigenina promuove l’apoptosi, la morte programmata delle cellule tumorali.
In un’ampia e recente revisione degli studi cellulari e animali sulla apigenina pubblicata nel 2016 nel Journal of Cancer Protection, gli autori accreditano al flavonoide contenuto nel sedano diverse e potenti qualità chemoprotettive e terapeutiche, queste includono:
- la soppressione della progressione del cancro della prostata;
- una notevole riduzione globale dei tumori;
- rallentamento della proliferazione delle cellule tumorali;
- riduzione dei livelli di molecole pro-infiammatorie che possono innescare il cancro;
- promozione dell’apoptosi;
- diminuzione della crescita dei vasi sanguigni nei tumori.
Il sedano è noto per essere un vegetale a “calorie negative” il che significa che l’atto di mangiare e digerire brucia più calorie di quelle che il cibo fornisce.
È probabilmente questa falsa convinzione che ha portato alla percezione del sedano come alimento senza alcun valore nutritivo.
Niente potrebbe essere più lontano dalla verità. Il sedano, scientificamente noto come “graveolens apium”, è ricco di vitamina A, vitamina C, vitamina del policomplesso B, acido folico e vitamina K, così come di minerali: calcio, rame, ferro, zinco e potassio. Esso contiene anche potenti antiossidanti, tra cui l’acido caffeico, l’acido ferulico e la quercetina, insieme con una buona dose di fibra alimentare.
Quindi, non fatevi ingannare: nonostante la sua reputazione di alimento dal valore nutrizionale “leggero” (un gambo solo 6 calorie), il sedano può essere una potente arma nel nostro arsenale di alimenti per la lotta contro il cancro.
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