Nei Paesi della Regione Europea Oms l’obesità infantile si conferma, purtroppo, un problema di salute pubblica in grado di condizionare negativamente la qualità della vita da adulti e di sviluppare malattie cardiovascolari e metaboliche nel breve e lungo periodo.
È quanto è emerso dal XII meeting dell’iniziativa Oms European Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI), che si è svolto a Bergen, in Norvegia, il 13 e 14 giugno scorso. La ricerca COSI, a cui l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) partecipa con la sorveglianza OKkio alla SALUTE rappresentando l’Italia, indaga abitudini e stili di vita in oltre 35 Paesi, in particolare le abitudini alimentari (come il consumo di frutta, verdura e bevande zuccherate) e i livelli di attività fisica (con domande sulle modalità con cui ci si reca a scuola e sul tempo dedicato all’attività fisica e sportiva), che hanno un impatto sul peso corporeo e, in prospettiva, sul rischio di malattie cronico-degenerative.
Obesità infantile in diminuzione grazie alle campagne di comunicazione nelle scuole
Un risultato positivo è che alcuni Paesi, tra cui l’Italia, grazie anche alle iniziative di sensibilizzazione e alle campagne informative promosse negli ultimi anni, a partire dalle scuole primarie, dal Ministero della Salute e dal Ministero della Pubblica Istruzione (“Guadagnare salute” e al Piano nazionale di prevenzione), mostrano un andamento in lieve diminuzione del fenomeno e sensibili miglioramenti nelle abitudini alimentari e negli stili di vita dei bambini. Ma la sfida è ancora aperta.
I dati COSI nel periodo 2015-2017
In Italia ii 42% dei bambini è in eccesso ponderale, di cui il 21% è obeso. Il nostro Paese è il terzo in Ue, dopo Cipro (43% obesi, 21% sovrappeso) e Grecia (42% obesi, 20% sovrappeso). Per le bambine, il valore italiano è 38% obese e 14% in sovrappeso.
I valori più bassi sono stati registrati in Tajikistan (9% in eccesso ponderale di cui 2% obesi), Turkmenistan (11% in eccesso ponderale di cui 4% obesi), Kazakhstan (17% in eccesso ponderale di cui 5% obesi) e Danimarca (18% in eccesso ponderale di cui 5% obesi).
Durante l’incontro si è anche parlato della nuova raccolta dati che si sta svolgendo in circa 40 Paesi della Regione Europea dell’Oms. In Italia, la raccolta dati è da poco terminata con successo, coinvolgendo circa 2500 classi e circa 45.000 bambini. Tutti i Paesi dell’area europea coinvolti nella ricerca stanno avviando nuove iniziative per contrastare l’obesità nei bambini e promuovere stili di vita più salutari.