Persone sane sviluppano quotidianamente cellule tumorali nei loro corpi; queste cellule vengono normalmente distrutte da un certo numero di processi naturali. Quando questi meccanismi si “inceppano”, le cellule tumorali sono libere di proliferare e formare un tumore. Un farmaco anti-cancro ideale, quindi, eliminerebbe queste cellule alterate “precancerose” prima che possano replicare e diventare invasive e maligne.
Anche nelle prime fasi, le cellule tumorali sono aggressive e ricche di energia, bruciando calorie a velocità frenetica mentre crescono fuori controllo.
Per questo motivo, il “targeting” del metabolismo delle cellule tumorali ora è lo scopo principale nella ricerca sulla prevenzione del cancro.
Con la sua potente capacità di interrompere il pompaggio di energia cellulare attivando AMPK, la metformina sta mostrando il suo inestimabile valore nel prevenire o rallentare una serie di tipi di cancro in molti studi di laboratorio e “in vivo”, nella mia esperienza.
Le conseguenze dell’attivazione di AMPK da parte della metformina sono numerose. La metformina, aggiunta a colture di molti tipi differenti di cellule tumorali, blocca la proliferazione mediante “stop” indotto in una delle diverse fasi del ciclo di replicazione, impedendo loro di riprodursi.
La capacità della metformina di affamare le cellule tumorali aumenta anche il tasso di morte cellulare con il processo noto come apoptosi, uno dei mezzi naturali del corpo per il controllo del cancro.
Forse il quadro più dettagliato delle azioni antiproliferative della metformina proviene da uno studio effettuato nel 2011 in Francia. I ricercatori hanno aggiunto metformina a cellule di melanoma in coltura e hanno monitorato gli effetti. A 24 ore, la metformina aveva affamato le cellule tumorali al punto che il loro ciclo cellulare replicativo fu arrestato. Per 72 ore le cellule sono state sottoposte ad autofagia, meccanismo per cui le cellule affamate letteralmente “si mangiano” in un disperato tentativo di sopravvivere. E dopo 96 ore, le cellule tumorali cominciarono a morire in massa per apoptosi.
Recentemente sono stati dimostrati diversi meccanismi antiproliferativi aggiuntivi per la metformina oltre ai suoi effetti sul percorso AMPK.
La capacità di agire attraverso più meccanismi è chiamata pleiotropia. È strategicamente utilissima perché impedisce lo sviluppo di resistenza a qualsiasi percorso biochimico.
La pleiotropia si riscontra molto più comunemente con prodotti naturali come la metformina che con farmaci monocomponenti.
L’effetto combinato di tutti i meccanismi pleiotropici della metformina è rappresentato da una marcata riduzione della crescita tumorale negli animali di laboratorio trapiantati con cellule tumorali umane.
Ad oggi sono stati dimostrati effetti antiproliferativi indotti dalla metformina nei tumori del cervello, del polmone, del seno, dell’ovaio, della prostata e del colon.
E gli studi sull’uomo stanno ora mostrando importanti riduzioni nei vari marcatori tumorali quando la metformina viene somministrata a pazienti affette da tumore al seno prima della chirurgia demolitiva tumorale.
Fattore di vitale importanza nelle cellule tumorali del seno: la metformina è più attiva contro i ceppi di cancro resistenti a farmaci chemioterapici standard.
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Photo Credits Novartis Institutes for BioMedical Research, alodokter.com, Everyday Health