Le incredibili scoperte sul GcMAF

In ricordo e in onore degli otto giovani ricercatori americani, deceduti in “misteriose” circostanze durante le loro incredibili scoperte sul GcMAF.

Il GcMAF è una proteina naturale presente nel corpo, che il fegato converte dalla proteina Gc (proteina legante della vitamina D) nel fattore attivante Gc-Macrofagi.

In tutte le persone sane è il GcMAF a impartire l’ordine ai macrofagi di eliminare in tutto il corpo le cellule cancerose, i virus e i batteri. Le cellule neoplastiche secernono l’enzima nagalasi, che a suo tempo neutralizza la produzione di GcMAF, in modo che i macrofagi non ricevendo istruzioni, non entrino in azione. Il risultato è un indebolimento del sistema immunitario.

Le prime ricerche furono eseguite a Philadelphia dal Prof. Yamamoto nel 1990. Da allora sono stati pubblicati quarantasei articoli di ricerca scientifica a dimostrazione che GcMAF è in grado di ricostruire di nuovo con successo il sistema immunitario e di eliminare con lo stesso successo il cancro e altre malattie. Il prof. Yamamoto è stato il primo a trattare pazienti con GcMAF: erano inizialmente 30 pazienti con cancro in fase iniziale. Iniettò GcMAF settimanalmente, riportando un tasso di guarigione pari al 100%, senza ricadute, anche dopo molti anni. In seguito riuscì a ripetere questo successo con pazienti affetti da HIV.

Cosa sono i macrofagi?

I macrofagi, dal greco “grandi mangiatori”, agiscono come prima linea nella difesa contro le intrusioni neoplastiche, batteriche e virali. Spetta a loro il compito di dirigere altri tipi di globuli bianchi, soprattutto linfociti, sul luogo dell’infezione.  I macrofagi in media hanno a che fare con circa 9.000 attacchi al giorno.

Trovano e distruggono anche le cellule tumorali, per questa ragione è stato fatto uno sforzo di ricerca enorme per scoprire in che modo GcMAF potesse essere utilizzato per combattere le varie forme di cancro. Studi hanno anche dimostrato che i macrofagi attivati da GcMAF sono in grado di attaccare rapidamente un gran numero di batteri e virus.

I macrofagi hanno una vita media di sei giorni. È pertanto necessario iniettare GcMAF almeno una volta la settimana, fino a quando il corpo comincia a produrli da solo.

Cos’è la nagalasi?

Cellule maligne e virus secernono un enzima chiamato nagalasi, il quale attacca la proteina Gc rimuovendo lo zucchero necessario per la produzione di GcMAF. Ciò significa che i macrofagi non ricevono mai l’ordine per divenire attivi. In questo modo è consentito ai virus, ai batteri e alle cellule tumorali di crescere liberamente e compromettere il sistema immunitario. Il valore della nagalasi è un indicatore importante dello stato del sistema immunitario. Valori alti di nagalasi significano che il corpo funziona in modo inefficiente nella lotta contro gli invasori. Un corpo sano ha un valore inferiore a 0,65. In molti pazienti che hanno assunto GcMAF, il valore della nagalasi si è dimezzato in meno di otto settimane. Una riduzione del valore plasmatico della nagalasi indica che il paziente risponde alla terapia GcMAF. Purtroppo solo pochi laboratori sono in grado di effettuare la determinazione del valore della nagalasi.

Il Prof. Yamamoto è stato in grado di eliminare in maniera completa i sintomi in trenta casi di cancro. Non sono state registrate recidive. Molti pazienti in cui il trattamento medico convenzionale era miseramente fallito e ai quali non era stata concessa alcuna speranza, sono stati trattati con GcMAF.

Statisticamente, ogni malato di cancro con metastasi ha una possibilità di sopravvivenza entro cinque anni da 1 a 1000.

Il fatto che molti pazienti oncologici vivano oltre quel periodo è la prova dell’eccellente potere di guarigione del sistema immunitario. Molti tra coloro che si trovano al terzo e quarto stadio di neoplasia, riferiscono di percepire un aumento del livello d’energia e una riduzione del dolore, tale da renderli adatti a riprendere il lavoro e permettere loro un proseguimento quasi normale della vita abituale.

GcMAF non può annullare il danno che è già stato causato dal cancro e dalla chemioterapia o dalla radioterapia. Tuttavia, può essere utile se tutti gli altri metodi hanno fallito.

Perchè IL GcMAF endogeno sia attivo è assolutamente necessario che il dosaggio plasmatico della vitamina D3 sia entro il range dei valori elevati. Ritengo sia utile rendersi conto di come certe vitamine, iper considerate dal sottoscritto, siano di vitale importanza nel paziente oncologico.

Corrisponde a un fatto ben noto, che ci sono fasi nella vita della maggior parte dei bambini autistici in cui un miglioramento è visibile, talvolta solo per pochi minuti, a volte per giorni. Ciò ci suggerisce che l’autismo non è il risultato di un difetto neurologico permanente, ma piuttosto è dovuto probabilmente ad una causa virale. Uno studio recente indica in tanti casi un livello elevato del valore di nagalasi nei bambini autistici, che a sua volta indica una causa virale dei sintomi dell’autismo. In circa l’80% dei bambini con autismo che sono stati studiati analiticamente si è riscontrato un rilevante aumento del livello nagalasi.

 

[Photo Credits Life’s Roller Coaster]

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