Prescrivere lo sport come un qualunque altro farmaco per garantire a tutti di invecchiare in salute, per un benessere individuale e dell’intera collettività.
Non è un semplice desiderio dei cultori dello sport e del fitness, ma un concreto impegno al centro del Convegno “Movimento per la Salute: La prescrizione dell’esercizio fisico strutturato come farmaco. Collaborazione strategica tra medici di famiglia, medici sportivi, pediatri, specialisti, chinesiologi e Centri Sportivi”, organizzato lo scorso 27 ottobre, da ANIF (Associazione Italiana Impianti sportivi e Fitness) presso l’Auditorium del Ministero della Salute a Roma, a cui hanno preso parte Giampaolo Duregon, presidente ANIF EuroWellness, il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana Maurizio Casasco e il Segretario Nazionale FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) Silvestro Scotti.
Finalmente si pongono le basi concrete per un progetto fondato sugli effetti benefici dell’attività fisica e sportiva per migliorare la qualità della vita, arrivando alla prescrizione medica dell’esercizio fisico per la salute da parte dei medici di famiglia, da applicare nei centri sportivi certificati, dove chinesiologi potranno sviluppare, partendo dalla prescrizione dei medici, il programma di prevenzione e cura.
“La prescrizione dell’esercizio fisico deve essere fatta al pari di un farmaco, senza la giusta dose non funziona. Dobbiamo fare prevenzione quindi la prescrizione dell’attività fisica è fondamentale per invecchiare in buona salute”, quanto precisa Maurizio Casasco, Presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana.
I numeri della sedentarietà
L’Italia, infatti, è ai piedi del podio per quanto riguarda la sedentarietà, causa del 9% delle malattie cardiovascolari, dell’11% dei casi di diabete di tipo 2, del 16% dei casi di tumore al seno e del 16% dei casi di tumore al colon-retto. Se la pratica sportiva arrivasse ad essere in media Ocse, l’Italia risparmierebbe circa 32,5 miliardi nel periodo 2022-2050. L’Osservatorio Valore Sport ha quantificato in 3,8 miliardi di euro il costo sanitario annuo della sedentarietà in Italia, inteso come somma di costi diretti e indiretti, con un’incidenza sul totale della spesa sanitaria pubblica e privata del Paese pari all’1,7%.
Si stima che nel 2019 le MCNT (malattie croniche non trasmissibili) siano state responsabili dell’87,5% dei decessi totali registrati (come si evince dai dati consultabili dalla piattaforma dell’OMS e che circa un terzo dei decessi avvenuti nel 2019 sia attribuibile ai fattori di rischio comportamentali, a cui la scarsa attività fisica contribuisce per il 3% (circa 18.000 casi) vs. il 2% della media dell’Unione Europea (UE) – (Fonte Rapporti ISTISAN 23/13 – Dati OMS).
I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indicano che, a livello mondiale, un adulto su quattro non raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati per la salute. Dato con un’incidenza maggiore tra le donne (1 su 3), maggiormente presente nei Paesi ad alto reddito (36,8% nel 2016). Anche gli adolescenti in età fra gli 11 e i 17 anni non raggiungono livelli adeguati di attività fisica, anche in questo gruppo c’è una prevalenza del dato tra le ragazze rispetto ai coetanei di sesso maschile.
Migliorare la vita delle persone, della collettività intera
“L’obiettivo è quello di contribuire alla qualità della vita delle persone. Vogliamo arrivare alla prescrivibilità dell’attività fisica e motoria, vogliamo arrivare anche a un reinvestimento dello Stato di una percentuale, anche piccola, della spesa sanitaria nell’attività sportiva. Lo sport è un contribuente della qualità della vita, ma soprattutto una difesa immunitaria sia individuale che collettiva, per un benessere fisico che poi diventa sociale”, ha sottolineato il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi.
La prescrivibilità dell’attività fisica è un’azione che “conviene ai cittadini che guadagnano in salute, conviene allo Stato perché c’è risparmio che aumenterà. Chi fa esercizio fisico sta bene” conclude Giampaolo Duregon, presidente ANIF EuroWellness.
Lo scopo del Convegno e delle azioni di prevenzione che ne nasceranno è quello di creare una forte rete di connessione tra Sport – Salute – Istituzioni affinché si possa realizzare nel concreto la prescrizione medica dell’esercizio fisico controllato, affinché diventi parte integrante delle abitudini di vita di tutta la collettività, ad ogni età, condizione economica e sociale.