La fava, Vicia faba, fa parte delle piante leguminose. Il suo frutto è il celebre legume, verde da fresco, ma che può diventare più scuro con l’avanzamento della maturazione.
La stagione in cui riceviamo i legumi freschi è relativamente limitata e si concentra nella primavera.
Secondo antiche tecniche agrarie, si consiglia di piantare delle fave in prossimità di altre coltivazioni in quanto hanno il potere di attirare i parassiti salvaguardando le altre piante e, al tempo stesso, arricchiscono il terreno di azoto.
La fava è una pianta e un legume che ha origini antiche. Si narra di questa già prima dell’Impero Romano e si colloca la sua origine in Asia. Ancora oggi la Cina è tra i principali produttori, insieme, ovviamente, all’Italia.
Nel nostro Bel Paese ci sono ricettari regionali che vedono questo legume protagonista sia consumato a crudo, sia cucinato da fresco che come base nella sua forma maturata ed essiccata.
Sia consumata fresca che cruda, la fava è ricca di vitamine, oltre che di proteine nobili. Queste caratteristiche la rendono un buon alleato nella salvaguardia delle nostre arterie in quanto aiuta anche ad abbassare il colesterolo. A queste caratteristiche benefiche si aggiungono la presenza di minerali importanti quali il ferro e lo zinco, importanti per il nostro sistema immunitario.
In commercio si trovano diverse varietà di cui la più comune in Italia è denominata Baggiana.
Qualsiasi sia la qualità che si sceglie il segnale della sua freschezza è che il baccello, che ne contiene al suo interno dai 2 ai 10 pezzi, sia croccante e che si apra subito semplicemente facendo pressione con la mano.
Le fave vanno poi pelate a secco e possono essere consumate crude o leggermente sbollentate per pochi minuti con la buccia affinché questa si rimuova più facilmente.
Le fave secche si possono trovare intere con la buccia, solitamente di un colo più scuro, oppure già decorticate.
Tutte le tipologie di fave andrebbero ammollate con foglia di alloro o alga kombu, quelle decorticate per almeno 6-10 ore mentre per quelle intere fino a 24 ore.
Le fave sono assolutamente da evitare dalle persone che soffrono di favismo, una malattia genetica che colpisci i globuli rossi e che può creare seri problemi a chi ne soffre, fino all’arresto cardiocircolatorio. In Italia si trova una grande concentrazione di persone affette da favismo soprattutto in Sardegna, ma anche in alcune aree del Sud e nel delta del Po.
Shirataki noodles alle verdure primaverili con pesto di fave e semi di girasole – dosi per 4 porzioni
Ingredienti:
110g fave pelate
100g spaghetti Shiratake
125g piselli
150g asparagi
20g olio extravergine
Procedimento:
Preparazione delle verdure:
sgranate le fave ed i piselli eliminando il baccello. Portate a bollore una pentola con acqua calda leggermente salata e cuocete solamente i piselli per 4 minuti circa. Scolateli e immergeteli immediatamente in acqua e ghiaccio per bloccare la cottura.
Nella stessa acqua o in acqua pulita e salata, cucinate le fave per 4-5 minuti. Scolate e immergete le fave immediatamente in una bacinella con acqua e ghiaccio.
Per eliminare la sottile pellicola che le riveste è sufficiente fare pressione sulla buccia con le dita molto delicatamente per far fuoriuscire il legume.
Lavate e pulite gli asparagi eliminando l’estremità bianca e legnosa.
Affettate gli asparagi con una mandolina o con il pelapatate in modo da ottenere delle tagliatelle sottili. Conservare in acqua fredda e ghiaccio con i piselli.
Pesto di fave e semi di girasole – dosi per 4 porzioni
Ingredienti:
115g fave pelate cotte
12g basilico
1 spicchio di aglio
15g ghiaccio
5g lievito
sale
pepe macinato fresco
Procedimento:
Frullare 3/4 delle fave con il resto degli ingredienti fino ad ottenere un pesto grossolano come da tradizione.
In una padella ben calda, versate un cucchiaio di olio, aggiungete un pizzico di sale e saltate per un minuto gli asparagi, le fave restanti ed i piselli. Aggiungete gli Shiratake scolati e sciacquati e saltate per un ulteriore minuto tutti gli ingredienti.
Servite gli Shirataki noodles alle verdure primaverili con qualche cucchiaino di pesto di fave e semi di girasole. La quantità di pesto è per 6-8 persone e quindi ne avrete in eccesso.
Purè di fave e cicorie – dosi per 1 porzione
Ingredienti:
250g fave secche decorticate
100g patate, già pelate
350g cicoria selvatica già pulita
1 spicchio di aglio
2 foglie di alloro
50g olio extravergine di oliva
40g cipollato rosso di Tropea
sale
peperoncino fresco facoltativo
Procedimento:
Mettere a bagno le fave per 12 – 24 ore con una foglia di alloro.
Finito l’ammollo eliminare l’acqua e l’alloro, sciacquare le fave sotto acqua fredda corrente e bollirle con altre foglie di alloro e le patate pelate e tagliate a cubetti.
Lasciare cucinare finché gli ingredienti si sfalderanno da soli. Mescolando energicamente si otterrà una purea liscia. Condirla con sale e metà dell’olio.
Sbollentare le cicorie pulite per pochi minuti in acqua bollente salata. Scolarle e ripassarle in padella antiaderente con metà dell’olio restante, aglio e peperoncino fresco.
Servire ora il purè di fave con la cicoria ripassata condendo nel piatto con l’olio extravergine d’oliva rimasto.