Il Verde, bello e benefico
Quando ci fermiamo a guardare un albero, il battito cardiaco rallenta, la pressione si abbassa. Tra le fronde degli alberi la nostra specie umana ha mosso i suoi primi passi. E’ in quell’accogliente grembo verde che, per diversi millenni, siamo stati nutriti e riparati dai pericoli e dai predatori.
Gli alberi sono tra gli esseri viventi più antichi del pianeta.
In Svezia un gruppo di botanici ha scoperto le radici di un abete rosso che risale a 9.550 anni fa. Questo esemplare è nato probabilmente durante l’ultima glaciazione ed sopravvissuto a milioni di cicli vitali. Il culto e la protezione degli alberi ha origini molto antiche in diverse popolazioni: dalla pratica dell’arboricoltura all’impianto di boschi che venivano consacrati come luoghi di culto delle divinità dell’epoca.
Ecco perché al cospetto di un albero il nostro cervello ci riporta ad alcuni concetti primordiali come riparo, cibo, casa, tranquillità.
Le iniziative per celebrare gli alberi
Più recentemente, anche nel nostro Paese dal 2013 si celebra la Giornata nazionale degli alberi. In realtà la ricorrenza nazionale fu istituita addirittura nel 1898, per iniziativa dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli).
L’obiettivo, oggi come allora, è quello di valorizzare il patrimonio arboreo e di ricordare il ruolo fondamentale ricoperto da boschi e foreste per la salute del pianeta e dell’uomo. Ma anche la riqualificazione del verde urbano e degli spazi pubblici, come la messa a dimora di nuovi alberi.
Lo studio
E mentre a Milano, a novembre 2019, si è svolto il Forum mondiale sulle foreste urbane presso la Triennale, e a Torino la quinta edizione degli Stati generali del verde pubblico, una recente revisione di diversi studi che hanno coinvolto 7 paesi diversi, tra cui anche l’Italia, ha dimostrato che il verde pubblico, nelle nostre città fa talmente bene alla salute da allungare la vita e ridurre il rischio di morte in età precoce.
Il lavoro di revisione è stato recentemente pubblicato sulla rivista The Lancet Planetary Health ed è stato realizzato dai ricercatori del Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal), in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) e con la Colorado State University.
La revisione sottolinea come già diversi studi abbiano dimostrato lo stretto legame tra il benessere e il contatto con la natura, ma questo lavoro ha fatto un ulteriore passo avanti. E’ stata dimostrata infatti la relazione fra la buona salute e il tasso di mortalità precoce in relazione alla distanza abitativa dagli spazi verdi e in relazione alla densità di aree verdi nelle zone residenziali in cui vivevano i soggetti valutati.
Ma quale è realmente l’impatto positivo delle aree naturali sulla nostra salute e sulla nostra qualità di vita?
Ebbene, maggiore è la densità di spazi verdi vicino alla propria abitazione o nel proprio quartiere, minori sono i decessi precoci. Gli alberi e le piante hanno un effetto protettivo sulla salute ed è possibile calcolare la quantità del loro effetto protettivo.
Per ogni incremento del tasso di vegetazione di 0,1 (misurato attraverso l’utilizzo di uno specifico indice) entro 500 metri dalla zona di residenza, si è dimostrata una riduzione del 4% della mortalità prematura per tutte le cause.
David Rojas del ISGlobal e della Colorado State University spiega: “Abbiamo dimostrato la connessione tra spazi verdi e mortalità prematura mai scritto fino ad oggi. I risultati dimostrano che è fondamentale intervenire aumentando gli spazi verdi come strategia per migliorare la salute pubblica”
Il gruppo di ricercatori sta già lavorando su un ulteriore approfondimento dello studio: riuscire a stimare quante vite si potrebbero salvare attraverso l’incremento di verde urbano e stimolare ulteriori iniziare volte a creare nuovi spazi verdi nelle nostre città.