Giornata Mondiale del Sonno 2019 – “Dormi bene, invecchi in salute”

Sonno sano, invecchiamento sano

15 marzo 2019 – “Healthy Sleep, Heatlhy Aging” è questo lo slogan per la Giornata Mondiale del Sonno 2019 che ha luogo, come ogni anno, il venerdì precedente l’equinozio di primavera.

La Giornata Mondiale del Sonno è promossa dal 2008 dalla World Sleep Society  per sviluppare una sempre maggiore consapevolezza, attenzione e sensibilità alle tematiche del sonno ed alle gravi conseguenze per la salute che la mancanza o la bassa qualità del riposo provoca in tutte le fasce di età, con sempre maggiore preoccupazione su bambini e ragazzi.

Quest’anno l’attenzione è rivolta agli impatti sui processi d’invecchiamento, fisico e psichico e su alcune patologie degenerative come l’Alzheimer.

Migliorare qualità e quantità del sonno

Migliorare la qualità e la quantità del sonno è essenziale per migliorare la salute fisico-cognitiva ed emotiva, ridurre i rischi di obesità e di pressione alta, prevenire il declino cognitivo legato all’età, ridurre i rischi ed i tassi di depressione, nonché i segni d’invecchiamento sulla pelle del viso e migliorare il tono tessutale.

Ma sono le gravi conseguenze sulla salute e la società che devono destare attenzione.

I costi sociali e in termini di salute pubblica, infatti, sono allarmanti: dagli incidenti stradali e sul lavoro a causa di colpi di sonno, agli aumentati rischi di sviluppare diabete, obesità e malattie cardiovascolari, negli adulti come nei bambini e nei ragazzi, con numeri sempre crescenti.

Abbiamo perso preziose ore di sonno

“Negli ultimi 50 anni abbiamo perso circa 1,5-2 ore di sonno pro capite e solo in Italia si stima siano 9 milioni le persone affette da insonnia cronica, di cui solo il 16% sono in trattamento, gli altri non sanno nemmeno di doversi curare o ricorrono al fai-da-te” – ci precisa il Dottor Pierluigi Innocenti, Presidente Assirem, l’Associazione Scientifica Italiana per la Ricerca e l’Educazione nella Medicina del Sonno.  

Attraverso il sonno si attivano funzioni importanti del nostro organismo, come la produzione dell’ormone GH, l’ormone della crescita, essenziale per lo sviluppo fisico, ma anche mentale di bambini e ragazzi.

La deprivazione di sonno riduce il rendimento scolastico con deficit di attenzione, di concentrazione e di memoria ed è frequentemente responsabile di disturbi del comportamento con agitazione e irrequietezza, nonché espone a importanti rischi di obesità.

Meno dormi, più fame hai

La riduzione delle ore di sonno, infatti, comporta una significativa riduzione della leptina (ormone della sazietà prodotto dal tessuto adiposo) e ad un aumento della grelina (ormone dell’appetito) con conseguente tendenza ad assumere maggiori quantità di cibo, per lo più “spazzatura”.

Il sonno, quindi, deve essere recuperato come funzione essenziale della nostra vita. “Durante il sonno avvengono anche importanti funzioni di riparazione dei tessuti – aggiunge il Dottor Innocenti – “ma i benefici del sonno non sono solo sul nostro corpo, bensì anche sulla nostra mente.

Durante il riposo, infatti, avviene il consolidamento della memoria, ossia si organizzano le informazioni incamerate durante il giorno e si libera così il nostro ippocampo che sarà pronto per una nuova giornata e nuove informazioni”.

Meno dormi, più ti ammali

Ed ancora, durante il sonno ripuliamo il cervello da alcune scorie, attività essenziale nella prevenzione da alcune malattie degenerative come l’Alzheimer.

Un recente studio dei ricercatori della Scuola di Medicina dell’Università di Washington a St. Louis (USA) ha scoperto che la privazione del sonno aumenta i livelli della proteina tau chiave dell’Alzheimer: anche dopo una sola notte insonne, infatti, i livelli della proteina incrementano di circa il 50%.

Questi risultati, pubblicati sulla rivista Science, indicano che la sola mancanza di sonno aiuta a sviluppare la malattia e che avere un buon sonno può aiutare a preservare la salute del nostro cervello.

I ricercatori hanno anche scoperto che il sonno interrotto aumenta il rilascio ​​della proteina α-sinucleina, un segno distintivo del morbo di Parkinson. Le persone con Parkinson – come quelle con l’Alzheimer – spesso hanno problemi di sonno.

Il programma di Assirem

“La Giornata Mondiale del Sonno” – conclude Innocenti – “è un’occasione importante per accendere l’attenzione su questi temi e sensibilizzare le persone sull’importanza che il sonno riveste per la salute e la qualità della vita.

Assirem quest’anno propone un calendario di eventi e 3 giorni di screening gratuiti presso la sede romana. Inoltre, grazie ad un protocollo siglato con il MIUR, ha indetto un concorso rivolto ai ragazzi delle scuole primarie, secondarie di I e II grado per sensibilizzarli ai temi del sonno umano e animale, attraverso i loro lavori video, artistici e fotografici.

La premiazione dei ragazzi vincitori avrà luogo presso il Miur questa mattina. Il concorso, alla sua prima edizione, ha lo scopo di favorire una maggiore conoscenza del sonno e delle sue funzioni, di promuovere degli stili di vita adeguati nelle nuove generazioni, facendo formazione e prevenzione anche su famiglie, docenti e personale scolastico.”

 

Bibliografia

https://neurosciencenews.com/alzheimers-sleep-deprivation-10635/

 

Photo credits World Sleep Society

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