Una delle patologie che più frequentemente mi trovo ad affrontare, come Urologo, è la colica renale.
La richiesta di consulenza urologica per tale sindrome è molto frequente soprattutto nei mesi più caldi per via dell’aumentata disidratazione conseguente alla maggiore perdita di liquidi per perspirazione e per la scarsa propensione, soprattutto delle persone anziane, ad assumere un’adeguata quantità di liquidi.
Per calcolosi renale si intende la presenza di formazioni solide nell’apparato urinario dovute alla precipitazione e successiva aggregazione di sostanze disciolte nelle urine. Spesso i calcoli renali sono asintomatici, per poi manifestarsi attraverso la comparsa di un dolore acuto e trafittivo, improvviso, nella regione del fianco omolaterale al passaggio del calcolo dal rene nell’uretere, con conseguente ostruzione al deflusso dell’urina e con la dilatazione della via escretrice a monte dell’ostruzione urinaria.
I provvedimenti terapeutici possono essere rappresentati dalla semplice terapia medica al necessario e tempestivo intervento chirurgico di derivazione urinaria o estrazione del calcolo, qualora si presentino associati criteri di urgenza come febbre o incoercibilità dei sintomi per mancata risposta alla terapia analgesica.
La sola precipitazione dà luogo alla “renella”, termine poco scientifico, ma di comune uso che fa riferimento ad insieme di piccoli aggregati cristallini che possono formarsi all’interno dei reni, e migrare nelle vie escretrici e nella vescica causando coliche o disturbi della minzione. Rispetto ai veri e propri calcoli renali, la renella è composta da granelli con un grado di durezza e aggregazione nettamente inferiore; di conseguenza, può essere espulsa più agevolmente e in maniera asintomatica o paucisintomatica.
I fattori di rischio che portano alla formazione di calcoli nelle vie urinarie sono numerosi:
- sesso maschile (negli uomini questa patologia incide in maniera superiore che nelle donne)
- disidratazione (scarso introito di liquidi o aumentata perdita per esempio in corso di diarrea o vomito) poichè favorisce il ristagno, acidità delle urine (pH inferiore a 5)
- predisposizione genetica
- infezioni croniche delle vie urinarie
- disordini metabolici (ipertiroidismo e iperparatiroidismo, ma anche obesità)
- dieta incongrua.
I calcoli delle vie urinarie più frequenti sono quelli composti da ossalato di calcio e acido urico; meno frequenti i calcoli di struvite la cui formazione è dovuta a una infezione del tratto urinario causata da batteri e, più rari, quelli di cistina.
La conoscenza della composizione del calcolo e di determinati parametri urinari, è rilevante per l’impostazione diagnostica e terapeutica. L’obiettivo è quello di ridurre al minimo la precipitazione della sostanza in causa e pertanto la formazione di calcoli.
È soprattutto importante ridurre l’apporto di sodio con gli alimenti, visto che questo minerale può contribuire alla formazione dei calcoli, mentre – contrariamente a quanto molti credono – il consumo in dosi adeguate di alimenti ricchi di calcio, come i latticini, non solo non è controindicato, ma addirittura può ridurre il rischio, aiutando a legare l’acido ossalico e a limitare l’assorbimento di ossalato.
Un’alimentazione corretta dovrebbe essere la misura principale nella prevenzione dei calcoli renali tenuto conto che la composizione delle urine è direttamente correlata alla dieta.
Nel trattamento di tutti i tipi di calcolosi renale si consiglia un abbondante consumo di liquidi:
- l’assunzione dovrebbe essere distribuita nel corso di tutta la giornata per assicurare un volume urinario costantemente elevato.
- un maggiore apporto è indicato nei periodi estivi e in presenza di attività fisica.
- almeno metà dei liquidi introdotti dovrebbero essere rappresentati dall’acqua per evitare la presenza di sostanze controindicate. Le modificazioni dietetiche consigliate in relazione allo specifico tipo di calcolosi debbono essere approvate dal proprio Medico prima di metterle in atto che valuterà, sulla base dei parametri urinari, la necessità di integrare con una terapia farmacologica.
Raccomandazioni dietetiche generali
- Buona idratazione.
- Ridurre l’apporto di sale.
- Controllare l’apporto di proteine di origine animale.
- Ridurre l’apporto di zuccheri semplici.
- Scegliere cibi con un basso contenuto di grassi saturi e privilegiare quelli con maggiore tenore di grassi insaturi.
- Educazione Nutrizionale.
- Cucinare senza grassi aggiunti.
- Preferire metodi di cottura come: il vapore, microonde, griglia o piastra, pentola a pressione, piuttosto che la frittura, la cottura in padella o i bolliti di carne.
Per calcoli di ossalato di calcio
- Dieta normocalorica e normoproteica, con normale contenuto di sale e di calcio e con un apporto di liquidi tale da mantenere il volume della diuresi di circa 2 litri/die.
- Ridurre l’apporto di alimenti contenenti ossalati soprattutto se presente iperossaluria (aumentata escrezione urinaria di ossalato di calcio).
- Incentivare il consumo di alimenti contenenti fitati (composti presenti in alcuni alimenti in grado di imprigionare i sali minerali rendendoli indisponibili all’assorbimento e all’aggregazione) che sembrerebbero inibire la cristallizzazione dei Sali di calcio.
Per calcoli di acido urico
- Un controllato apporto calorico.
- Riduzione dell’apporto di purine. I cibi che ne contengono elevate quantità, hanno un alto contenuto di residui acidi e tendono ad acidificare le urine e quindi ad aumentare la escrezione urinaria di acido urico.
- Riduzione della quota proteica che non dovrà superare 1 g/Kg/die.
Nel prossimo articolo indicherò gli alimenti non consentiti, consentiti con moderazione, consentiti e consigliati in caso della patologia indicata e divisi secondo la natura dei calcoli.
Nel seguire le indicazioni si deve però tenere conto che, per ottenere una corretta ed equilibrata alimentazione che fornisca all’organismo tutti i nutrienti di cui necessita, occorre assumere la giusta quantità (porzione) dell’alimento e rispettare le frequenze con le quali alcuni alimenti debbono essere consumati, giornalmente o settimanalmente, all’interno di uno schema alimentare personalizzato.
L’alimentazione della giornata deve rispettare il bilancio energetico di ciascuno e l’energia introdotta deve essere uguale a quella spesa per non aumentare il rischio di sovrappeso, obesità, ma anche di malnutrizione.
Continua…
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