Bassi livelli di Vitamina B3 nel sangue sono associati a maggior frequenza di cancro
Esistono pochi studi epidemiologici sull’associazione tra assunzione di niacina e cancro negli esseri umani.
La carenza di nicotinamide e altri micronutrienti, tra cui la riboflavina, lo zinco e il magnesio, sono stati collegati alla maggiore frequenza di cancro esofageo in alcune popolazioni in Cina e in Italia.
Un basso tenore di niacina nella dieta è stato anche associato a una maggiore frequenza di neoplasie orali, gastriche e tumori del colon, così come alla displasia esofagea.
Nello studio condotto sulla popolazione di Linxian in Cina, che coinvolge quasi 30.000 abitanti, 40 mg niacina e 3,2 mg di riboflavina sono stati integrati in uno dei bracci di trattamento sperimentale, ogni giorno per oltre 5 anni.
L’integrazione mirata riduce il rischio
È stato dimostrato che questa supplementazione combinata, diminuiva incidenza e mortalità del cancro esofageo del 14% e del 10%, rispettivamente.
La grave carenza di niacina con conseguente pellagra è rara nelle popolazioni occidentali, ma un non ottimale apporto di niacina può essere rilevante in popolazioni a rischio, come i malati di cancro e gli individui con alta esposizione professionale o ambientale ad agenti genotossici tra cui: radiazioni ionizzanti, radiazioni ultraviolette (UVR) e agenti alchilanti.
La maggior parte degli studi condotti sull’uomo ha esaminato l’assunzione o la supplementazione di niacina in combinazione con altri micronutrienti.
L’impatto della niacina sulla carcinogenesi umana è quindi confusa dall’effetto di altri micronutrienti. L’analisi di una grande coorte di popolazione occidentale arruolata nel Malmö Diet and Cancer Study in Svezia ha dimostrato che circa il 15% – 20% degli individui è carente in niacina.
I pazienti affetti da cancro sono niacina carenti
In uno studio che coinvolge 42 pazienti con vari tumori primari, è stato dimostrato che il 40% di questi pazienti sono stati niacina carenti come evidenziato da livelli anormalmente bassi di N1-metilnicotinammide, principale metabolita della niacina.
La chemioterapia può anche abbassare drasticamente i livelli di niacina e scatenare pellagra promuovendo anoressia e malassorbimento.
Alcuni agenti chemioterapici (ad esempio 5-fluorouracile, 6-mercaptopurina) interferiscono anche con la conversione del triptofano in niacina.
Agenti alchilanti chemioterapici hanno dimostrato di causare aberrazioni cromosomiche e tumori secondari, in particolare leucemia, il che complica la chemioterapia nel 10% -15% di pazienti in terapia per varie forme di cancro.
Una consistente prova diretta viene da studi condotti su ratti, che ha dimostrato che la carenza di niacina aumenta significativamente il rischio di leucemia secondaria chemioterapico indotta.
I livelli di niacina circolanti sono importanti determinanti delle risposte genomiche per insulti genotossici.
Il mantenimento di un livello ottimale di nicotinamide è quindi essenziale nei pazienti oncologici e negli individui a rischio di esposizione ad agenti genotossici.
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