Cancro al seno, patologia sempre più diffusa

L’importanza dell’eugenolo nella terapia complementare

Il cancro al seno sta diventando patologia sempre più diffusa non solo tra le donne, ma anche tra gli uomini.

Si tratta di una malattia importante a causa dell’alto rischio di mortalità associato.

Anche se esistono trattamenti convenzionali per il cancro al seno, questi sono spesso inefficaci e sono associati a effetti collaterali avversi. Per questo motivo la ricerca continua a esplorare agenti naturali che agiscono contro il cancro al seno senza causare complicazioni.

Uno studio della King Saud University e dell’Università del Cairo, hanno scoperto che l’eugenolo ha un potenziale uso come rimedio naturale contro il carcinoma mammario triplo negativo.

Triplo negativo difficile da trattare

Esistono diversi tipi di cancro al seno basati su caratteristiche biologiche o modelli di espressione genica. Uno di questi è il carcinoma mammario triplo negativo, caratterizzato dalla mancanza di recettore del progesterone (PR), del recettore dell’estrogeno (ER) e del recettore del fattore di crescita epidermico umano 2 (HER-2).

Rispetto ad altri tipi di cancro al seno, spesso si traduce in risultati prognostici più poveri. Infatti l’assenza di recettori comunemente mirati dalle terapie nelle cellule del cancro al seno lo rende più difficile da trattare.

La maggior parte dei casi di mortalità nei pazienti con cancro della mammella può essere attribuita alla metastatizzazione a distanza. Questo fenomeno si verifica per mezzo di molecole come le metalloproteinasi della matrice (MMP), che inducono cambiamenti nel microambiente.

Le MMP svolgono ruoli diversi in varie fasi del cancro. Molti pazienti con tumore al seno presentano livelli elevati di MMP2 e MMP9. Queste molecole sono coinvolte nella formazione di nuovi vasi sanguigni nei tumori.

Le potenti proprietà dell’eugenolo

L’eugenolo è un composto fenolico presente nel miele e negli oli essenziali delle spezie aromatiche come chiodi di garofano e cannella.

Precedenti studi hanno dimostrato che ha potenti proprietà antisettiche, analgesiche, antinfiammatorie, antimicrobiche e antiossidanti.

Funziona contro il cancro del colon, del fegato, della prostata e del seno inibendo la crescita cellulare, innescando la morte cellulare e prevenendo la formazione di nuovi vasi sanguigni.

Tuttavia a oggi, non esistono esperienze cliniche sugli effetti dell’eugenolo sulle cellule del cancro al seno triple negative.

In uno studio pubblicato su BMC Complementary and Alternative Medicine, sono stati valutati gli effetti in vitro dell’eugenolo sulla crescita, la metastatizzazione e l’apoptosi (morte cellulare programmata) di cellule di cancro al seno triplo negativo (MDA-MB-231).

L’eugenolo è stato anche testato contro il carcinoma mammario HER-2-positivo, una forma aggressiva di cancro al seno caratterizzata da alti livelli di HER-2.

Eugenolo e metastasi

Per determinare gli effetti dell’eugenolo sulle metastasi, sono stati valutati i livelli di espressione di MMP2 e MMP9, nonché il titolo di un inibitore di MMP. Il grado di apoptosi era basato sull’espressione delle caspasi, che sono geni coinvolti nell’apoptosi.

Effetto citotossico dell’eugenolo su cellule di cancro al seno

I risultati hanno mostrato che l’eugenolo inibisce la proliferazione delle cellule del cancro al seno triplo negativo e HER-2-positivo fino al 76,4 e al 68,1%, rispettivamente. Le cellule trattate con eugenolo hanno mostrato anche significative riduzioni di MMP2 e MMP9 mentre la loro espressione di geni pro-apoptotici è aumentata.

Nel complesso, i risultati suggeriscono che l’eugenolo possiede potenziale curativo come rimedio naturale per il carcinoma mammario triplo negativo, così come per il carcinoma mammario HER-2-positivo.

Non assumete eugenolo senza il parere e il dosaggio suggerito dal vostro curante.

Si tratta di sostanza potenzialmente tossica.

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Per telefonargli 348 6424978

 

In copertina: scansione coloured scanning electron micrograph of a migrating – or metastasising – breast cancer cell. Science Photo Library Getty Images.

Photo credits ResearchGate

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