È un grido di allarme quello lanciato da Coldiretti al tradizionale Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio, dove, sulla base delle rilevazioni dell’ultimo rapporto Sistema di Allerta Rapido Europeo (RASFF), si evidenziano importanti rischi alimentari a causa di residui chimici, micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti anche in prodotti dell’Unione Europea nel 2016.
Al vertice della classifica troviamo il pesce spada e il tonno dalla Spagna inquinati da metalli pesanti, gli integratori e i cibi dietetici con ingredienti non autorizzati dagli Stati uniti e le arachidi dalla Cina contaminate da aflatossine cancerogene, mentre al decimo posto ci sono i pistacchi dalla Turchia per la presenza di aflatossine in quantità ben superiori ai limiti consentiti dalla legge.
Sono 2.925 gli allarmi scattati nell’Unione Europea: la Turchia è il paese che ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non conformi (276), seguita dalla Cina (256) e dall’India (194), dagli Stati Uniti (176) e dalla Spagna (171).
Coldiretti lancia l’allarme perché si tratta di numeri preoccupanti poiché relativi a paesi con cui l’Italia intrattiene intensi rapporti commerciali. Si pensi che nel 2016 abbiamo importato dalla Spagna 167 milioni di chili di pesce, importazioni cresciute di un +5% nel primo semestre del 2017, insieme a quasi 2 milioni di chili di pistacchi, quasi 3 milioni di fichi secchi e 25,6 milioni di chili di nocciole dalla Turchia che rientrano nella lista nera per elevata rischiosità.
Al 4° posto della black list di Coldiretti ci sono i peperoni turchi, che hanno registrato una contaminazione da pesticidi ben oltre i limiti consentiti, al 5° la frutta secca ed i pistacchi provenienti dall’Iran ed al 6° i fichi secchi dalla Turchia, tutti fuori norma per la presenza di aflatossine, dichiarate cancerogene anche dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA).
Al 7° posto le carni di pollo provenienti dalla Polonia, che sono state oggetto di allarme per contaminazioni microbiologiche oltre i limiti di legge, in particolare di salmonella. All’8° posto le nocciole turche contaminate da aflatossine, al 9° le arachidi dagli USA con lo stesso problema di sicurezza alimentare che ritroviamo ancora nei pistacchi dalla Turchia e nel peperoncino dall’India. A seguire le albicocche essiccate dalla Turchia per eccessivo contenuto di solfiti, la noce moscata dall’Indonesia, sempre per aflatossine e le carni di pollo dai Paesi Bassi, per contaminazioni microbiologiche.
Se Coldiretti lancia l’allarme, il rapporto rileva anche dati positivi come quelli relativi all’agricoltura italiana che è la più virtuosa e green d’Europa con 292 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), il divieto all’utilizzo degli Ogm e il maggior numero di aziende biologiche, ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,5%), quota inferiore di 3,2 volte alla media UE (1,7%) e ben 12 volte a quella dei Paesi terzi (5,6%).
Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti, commenta il rapporto dicendo “Non c’è più tempo da perdere e occorre rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri.” “Importanti passi avanti sono stati ottenuti con l’estensione dell’obbligo di indicare la provenienza del riso e del grano impiegato nella pasta, ma molto resta da fare perché 1/3 della spesa resta anonima, dai succhi di frutta al concentrato di pomodoro fino ai salumi”.
Forum Cernobbio, Coldiretti: ecco i cibi più pericolosi per la salute
[Photo Credits eaglerockdentalcare.com, ilsalvagente.it, Vanity Fair]