Ormai è noto a tutti che l’integratore di cui si sente maggiormente parlare negli ultimi tempi, è l’Acido Lipoico (AAL). Tutti si chiedono il perché di questo interessamento per una sostanza che, solo per il suo nome, fa arricciare il naso alle persone. Per fortuna i medici e gli scienziati, non si preoccupano del nome più o meno strano dei vari principi attivi, ma li studiano e li testano con precisi criteri e protocolli che consentono di rilevarne i pregi e i difetti, nonché l’effettiva efficacia.
È stato proprio grazie a questi studi, che l’AAL ha mostrato le sue molteplici funzioni, applicabili sia in campo sportivo che clinico, ma anche per migliorare la qualità della vita di tutti i giorni sia delle persone attive che di quelle sedentarie (appunto per queste molteplici caratteristiche, ho scelto il titolo di quest’articolo). Iniziamo a riportare ciò che i ricercatori hanno scoperto sull’AAL, le sue applicazioni e le modalità d’uso. Questa molecola solforata, scoperta nel lontano 1951, ha da subito catalizzato l’attenzione degli scienziati per la sua caratteristica di antiossidante universale, in quanto possiede la capacità di neutralizzare i radicali liberi sia in ambiente acquoso che lipidico. Oltretutto, è l’unico antiossidante che mantiene questa proprietà anche nella forma ossidata. Diciamo che, la maggior parte delle azioni che svolge nell’organismo e le applicazioni in campo clinico e non, sono proprio dovute a questa sua proprietà antiossidante.
Uno dei primi impieghi clinici dell’AAL, si è avuto nella cura del diabete di tipo II (non insulino dipendente), causato da una insulino resistenza (il pancreas continua a produrre insulina che non riesce ad essere efficacemente utilizzata a livello periferico). Questa patologia, comporta sia iperinsulinemia che ipertrigliceridemia, con tutte le conseguenze derivanti (es: glicazione, ipercolesterolemia, ipertensione, etc..) e dannose per l’organismo. L’AAL, interviene in questa situazione interagendo con i gruppi sulfidrilici dei recettori cellulari per l’insulina consentendo una maggiore sensibilità per quest’ormone che, conseguentemente, permette un miglior ingresso di glucosio e nutrienti all’interno della cellula, abbassando i livelli di glicemia (il valore degli zuccheri nel sangue).
Probabilmente, questa azione è consentita grazie alla neutralizzazione dei radicali liberi che danneggiano ed occupano i recettori insulinici cellulari. Un altro modo in cui avviene l’aumento dell’utilizzo del glucosio è attraverso la stimolazione dei carrier GLUT 1 e GLUT 4, i quali trasportano questo zucchero dal sangue all’interno delle cellule. Abbiamo precedentemente accennato alla glicazione, che si può considerare una forma di catabolismo, in quanto è in grado di danneggiare tutte le proteine tissutali. Questo succede perché con la glicemia alta, sono disponibili molte molecole di glucosio che possono reagire con le proteine dei muscoli, il collagene, la mielina, la pelle, i nervi, il tessuto connettivo, compromettendo la loro integrità e causando un accelerato invecchiamento ed una serie di patologie riconoscibili nelle complicanze del diabete. Possiamo allora dire che assumendo AAL, riduciamo la glicemia e quindi il rischio di questa glicazione e del deterioramento organico.
Accenno brevemente a tali complicazioni:
- neuropatia periferica: è una patologia che riguarda i nervi e che fa perdere la sensibilità alle estremità. Questo è solitamente causato da un diminuito afflusso di sangue ai nervi stessi che può degenerare in cancrena della parte colpita.
- Retinopatia diabetica: colpisce l’occhio (soprattutto la retina e la macula) e provoca la diminuzione della visibilità e della focalità.
- Problemi cardiovascolari, ipertensione (pressione alta), cataratta, etc.
Vedete quindi come l’Acido Lipoico possa mantenervi in salute e questo indipendentemente che pratichiate un’attività fisica o siate sedentari. Anzi, nel secondo caso, vi può aiutare maggiormente. In alcuni casi si ha l’utilizzo dell’AAL anche per la cura del’’HIV, in quanto in questa patologia si ha un deficit delle difese immunitarie con conseguente diminuzione degli antiossidanti endogeni ed un aumento dei radicali liberi.
L’AAL, essendo in grado di rigenerare le vitamine C ed E, di potenziare e riportare alla forma ridotta il glutatione nonché di agire lui stesso come antiossidante, può essere utile nel trattamento di questa patologia, in quanto potenzia le precarie difese dell’organismo. Molto importante, è anche la sua azione detossificante a livello epatico. Si è visto essere capace di proteggere il fegato dai danni causati dall’avvelenamento da Amanita Falloide (un fungo). La stessa azione la esplica nei confronti dei farmaci che vanno a sovraffaticare e danneggiare il fegato impedendogli di svolgere le sue molteplici funzioni. Chi sta leggendo si starà sicuramente chiedendo come può essere utile per mantenersi in forma, dimagrire o migliorare la performance sportiva e le masse muscolari. Iniziamo col dire che studi effettuati su atleti praticanti il body building, hanno mostrato come l’AAL porti ad un miglioramento della performance, un aumento della massa muscolare e soprattutto un buon calo della percentuale di grasso corporeo, il tutto senza modificare l’alimentazione (probabilmente era già equilibrata).
Per il dimagrimento, si comporta da acceleratore metabolico, cioè rende disponibile una maggiore quantità di acetyl-CoA (derivante dal piruvato) che entra nel ciclo di Krebs aumentando la produzione di ATP e fornendo più energia all’organismo (la caldaia brucia con un fuoco più vivo). In aggiunta, facilita il passaggio dalla glicolisi anaerobia a quella aerobia, il che consente un maggior utilizzo di acidi grassi per produrre energia ed una minore produzione di acido lattico e tossine che potrebbero causare affaticamento e far terminare precocemente l’attività fisica. Molto importante per gli atleti, è anche il fatto che l’AAL possa aumentare l’accumulo delle riserve di energia nel muscolo sotto forma di ATP di ben il 40%, consentendo un allenamento più intenso e produttivo con maggiore stimolo allenante e successivo miglioramento della performance.
E’ utile anche per chi vuole perdere peso, in quanto un allenamento più intenso consente un maggiore consumo di energia con conseguente dimagrimento. Questa capacità di permettere un maggior ingresso di zuccheri all’interno delle cellule (con la preferenza verso quelle muscolari) è utile anche nelle diete ipercaloriche, in quanto non tutti i carboidrati in eccesso verranno stoccati come grasso, ma una parte andrà a ricostituire ed ingrandire le scorte energetiche. Questo “risucchio” di glucosio a livello muscolare, porta con sè altri nutrienti ed elettroliti che possono penetrare più facilmente all’interno della cellula. Vedete quindi come l’AAL, si presta ad essere assunto con altri integratori di cui si vuole ottimizzare l’assorbimento (vedi: creatina, glutamina, piruvato, aminoacidi, carnitina, ecc.) e l’efficacia. Ad es. con la creatina e la glutammina, si favorirà il processo di recupero e l’aumento di massa muscolare; associato al piruvato e/o alla carnitina velocizzerà il dimagrimento; assunto con altri antiossidanti verranno potenziati i loro effetti antiradicalici.
Per quanto riguarda l’assunzione è preferibile farla a stomaco pieno in quanto potrebbe provocare bruciori allo stesso. Una raccomandazione è quella di non masticare le capsule e di bere abbondante acqua. Assunto dopo l’allenamento con dei carboidrati ed altri integratori, può velocizzare il ripristino delle scorte energetiche ed anticipare la ricostruzione ed il recupero muscolare.
Le dosi sono solitamente di:
- 50 mg come antiossidante;
- 800 mg nella cura del diabete di tipo II.
- 600 mg – 800 mg per ottimizzare il dimagrimento.
Fino a 10 mg/Kg di peso corporeo, per lunghi periodi di tempo, non si sono riscontrati effetti dannosi. Se questo integratore ci riserverà altre sorprese non lo si sa ancora, di sicuro se ci saranno novità saremo pronti a farvele sapere. Leggeteci sempre!
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